Un nuovo metodo per riciclare al 100% le celle solari in perovskite

Un’innovazione nel settore del fotovoltaico potrebbe risolvere uno dei problemi più critici della produzione di energia solare: il riciclo dei materiali. Un team di scienziati della Linköping University (LiU) in Svezia ha sviluppato un metodo completamente sostenibile per il recupero delle celle solari in perovskite, impiegando esclusivamente acqua come solvente principale.

L’idea nasce dall’esperienza maturata con il fotovoltaico in silicio cristallino, che ha dimostrato quanto sia fondamentale integrare processi di riciclo efficienti già nelle prime fasi di sviluppo tecnologico. Evitare l’accumulo di materiali difficili da recuperare è essenziale per garantire un futuro sostenibile per l’energia solare.

Le attuali tecniche di recupero delle perovskiti si basano su solventi chimici come dimetilformammide (DMF), clorobenzene e metilammina, che pur essendo efficaci, risultano tossici e poco adatti a un’implementazione industriale su larga scala. La ricerca della LiU, invece, ha portato alla formulazione di un processo ecologico e accessibile, che consente di recuperare quasi tutti i componenti essenziali della cella, inclusi gli strati di trasporto delle cariche, con un’alta efficienza e purezza.

Secondo Niansheng Xu, ricercatore del progetto, l’obiettivo è evitare che le celle solari in perovskite finiscano nelle discariche, promuovendo un modello di riutilizzo completo. Per farlo, il team ha sviluppato una soluzione acquosa arricchita con acetato di sodio, ioduro di sodio e acido ipofosforoso. Questa miscela permette di smantellare e rigenerare le perovskiti degradate, recuperando materiali di alta qualità senza compromettere le prestazioni delle nuove celle solari.

I test condotti dimostrano che, anche dopo numerosi cicli di degradazione e recupero, le celle rigenerate mantengono le stesse performance e stabilità di quelle originali. I ricercatori stimano che questa tecnica possa ridurre del 96,6% il consumo di risorse e diminuire del 68,8% gli effetti cancerogeni legati alla tossicità dei materiali rispetto allo smaltimento tradizionale.

Il prossimo passo sarà l’ottimizzazione del metodo per un’applicazione su scala industriale, con l’obiettivo di rendere il fotovoltaico in perovskite una tecnologia ancora più sostenibile e competitiva.

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